Nel sud della Cambogia, la spettrale Bokor Hill Station sussurra storie di antico splendore coloniale francese, tra muri violati da proiettili e rossi licheni.
Costruito tra il 1917 e il 1921 nella giungla a 1.000 metri sul livello del mare come luogo di cura per i ricchi colonialisti francesi in fuga dal caldo torrido e dalle città oppressive, costò la vita a 900 lavoratori.
Inaugurato nel 1925 l’edificio più significativo era il Bokor Palace Hotel & Casino, accompagnato da negozi, un ufficio postale, una grande cisterna per l’acqua, una chiesa cattolica e il Palazzo Nero, appartamenti reali.
Il sito è stato abbandonato più volte, l’ultima nel 1972 quando i Khmer Rossi salirono al potere e convertirono il vecchio Casinò in una sede operativa.
Verso la fine della guerra Bokor divenne una delle loro ultime roccaforti, assediato per mesi dall’esercito di liberazione vietnamita arroccato a poche centinaia di metri di distanza nella chiesa cattolica.
Nel corso della sua storia Bokor ha visto il lusso e la guerra, è stato un luogo sacro e un campo di battaglia.
